Scienze forestali all'Università degli Studi di Firenze
Filmato di presentazione del Corso di Laurea
Presentazione del corso di studio
Le attività tradizionali legate alla gestione del patrimonio forestale nazionale, unite alla crescente sensibilità sui temi della biodiversità, della tutela del territorio, della protezione dell'ambiente, della lotta al cambiamento climatico, delle risorse rinnovabili quali fonti di energie alternative, della sostenibilità della filiera legno, suscitano un rinnovato interesse del mercato del lavoro verso figure professionali in grado di operare con competenza ed efficacia nell'ambito forestale e ambientale.
Questo variegato scenario, che aiuta a comprendere la multifunzionalità degli ecosistemi forestali, evidenzia quanto oggi sia importante il ruolo di una formazione forestale-ambientale improntata sulle più avanzate acquisizioni tecniche e scientifiche nelle diverse discipline forestali. Tale formazione è necessaria per preparare laureati capaci di operare in differenti contesti sociali, culturali ed economici: da quelli tradizionali connessi alla gestione dell'ambiente forestale e montano e delle filiere di valorizzazione e trasformazione del legno, a quelli moderni legati al rinnovato rapporto uomo-foresta, alla conservazione della biodiversità e alla tutela delle aeree protette, alla mitigazione del rischio idrogeologico e dei rischi connessi al cambiamento climatico, all'applicazione di sistemi di gestione sostenibile delle risorse forestali e degli impianti forestali «fuori foresta» per la produzione di biomasse, alla creazione e gestione di fasce boscate con funzioni di fitodepurazione negli ambienti agricoli, alla gestione, manutenzione e espansione degli spazi verdi e delle foreste nei contesi urbani, alle esigenze di difesa delle foreste dagli incendi boschivi e alla tutela e gestione del paesaggio agro-forestale.
È in questo contesto che si inserisce il Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali di Firenze, il più antico corso di laurea forestale d’Italia, nella convinzione che una figura professionale competente sui temi forestali e ambientali, già tradizionalmente inserita nel contesto economico e sociale nazionale, possa dare un grande contributo affinché il rispetto della complessità ecosistemica e delle esigenze sociali e economiche divengano parte della cultura e elemento di progresso.
A tale fine, i contenuti formativi del corso di laurea abbracciano un ampio spettro di discipline, da quelle di base come la matematica, la chimica generale e inorganica, la biologia vegetale, la botanica e la genetica forestale, a quelle caratterizzanti il corso di studio come le discipline forestali e ambientali, quali l’ecologia forestale, la pedologia, la dendrometria, la selvicoltura e le nuove tecnologie spaziali applicate alla geomatica forestale, le discipline economico estimative e quelle del diritto forestale e dell’ambiente, le discipline della produzione vegetale e della difesa, come la microbiologia forestale, i sistemi pastorali e zootecnici, la zoologia, l’entomologia e la patologia forestale, le discipline della tecnologia del legno e le utilizzazioni forestali, incluso le discipline affini e integrative come le costruzioni rurali, il rilievo e la rappresentazione del territorio, l’idraulica e l’idrologia forestale, la zootecnia e la fauna selvatica.
Particolare attenzione viene posta dal corso di studio di Firenze allo svolgimento di esercitazioni didattiche, in laboratorio e in foresta, per fornire agli studenti competenze pratiche rispetto alle conoscenze teoriche acquisite durante le lezioni dei diversi insegnamenti. L’approccio formativo multidisciplinare e integrato alle diverse esigenze di gestione e tutela dei sistemi forestali e dell’ambiente, fornisce al laureato ampiezza di visione e flessibilità culturale, scientifica e tecnica.
La storia del corso di laurea
Il 15 agosto 1869 fu inaugurata a Vallombrosa (Reggello, FI) la prima scuola forestale italiana, l’Istituto Forestale di Vallombrosa, con lo scopo di formare i primi funzionari dell’Amministrazione forestale del giovane stato italiano. Alla solenne inaugurazione dell’Istituto presenziarono il Ministro dell’Interno, Luigi Luzzatti, l’Ispettore generale forestale De Giacomo e Marco Minghetti, in rappresentanza del Ministro dell’agricoltura. La direzione dell’Istituto fu affidata all’Ispettore generale delle foreste Adolfo de Bérenger (1815-1895), che da anni con forza ne aveva promosso l’istituzione. Adolfo de Bérenger, di origini franco-tedesche, da tempo naturalizzato italiano, rimarrà in tale carica fino al 1877.
A questo importante evento per la formazione forestale e la gestione delle foreste italiane si giunse con un percorso preparatorio durato 5 anni: infatti, nel 1865 Quintino Sella, ministro delle finanze, invia ispettori dell’Amministrazione forestale presso le accademie forestali di Nancy, Münden e Tharand per un periodo di formazione; nello stesso anno, il 3 febbraio, la capitale passa da Torino a Firenze dove rimane per 6 anni; nel luglio del 1866 l’Abbazia e la foresta di Vallombrosa, fino ad allora di proprietà ecclesiastica e gestite dai Monaci benedettini vallombrosani, vengono incamerate dallo Stato; infine, il 1° Ottobre 1867 ha inizio a Vallombrosa il primo corso sperimentale di istruzione forestale in Italia, della durata di circa 3 mesi, diretto dall’ispettore forestale Giuseppe Viglietta; il corso trimestrale fu chiuso il 15 gennaio 1868.
Il primo corso ufficiale dell’Istituto Forestale di Vallombrosa, di durata triennale, inizia il 2 settembre 1869, con gli esami di ammissione degli allievi; gli esami di profitto del primo anno sono del settembre 1870. Nel 1888 la durata degli studi passa da tre a quattro anni.
Sulla scelta di Vallombrosa come sede per l’Istituto Forestale non ci sono informazioni chiare. Appare logico ipotizzare un collegamento con lo spostamento nel 1865 della Capitale da Torino a Firenze. Tuttavia, stando a quanto scrive il de Bérenger, nella scelta ha influito la lunga e radicata tradizione forestale di Vallombrosa: «Merita precipua memoria … il chiarissimo Comm. Biagio Caranti (allora Capo-Divisione nel Ministero di Agricoltura …) il quale, colpito dalla regolarità e vastità dei boschi che circondano Vallombrosa, e che da lungo tempo vagheggiava l’idea di provvedere in qualche modo all’istruzione tecnica del numeroso personale forestale del Regno, ebbe la felice ispirazione di scegliere Vallombrosa per luogo acconcio fra tutti ad aprire un corso trimestrale di studi, per istruzione di alunni forestali; …». All’epoca Vallombrosa aveva un ruolo religioso, culturale e forestale importante e riconosciuto, grazie ai monaci benedettini, che vantavano nomi di altissima fama nell’ecologia, nella meteorologia, nell’idrologia, nell’agronomia, nella selvicoltura e nella botanica. Fin dalla istituzione della comunità monastica nel 1035, Vallombrosa ha sempre avuto una vocazione tipicamente silvo-pastorale. Risale al 1389 la prima notizia di vendita di legname di abete bianco da parte dei monaci i quali, nel corso degli anni, hanno messo a punto e codificato il sistema di coltivazione delle foreste pure di abete, pratica selvicolturale che è stata poi trasferita ed adottata in altre realtà forestali del nostro Paese e non solo. Per la sua fama riconosciuta l'Ariosto cita Vallombrosa nell'Orlando furioso. L’Abbazia si è arricchita di opere di importanti artisti, come il Perugino, e John Milton vi ha trovato ispirazione per il suo "Paradiso perduto". Infine, non va dimenticato che l’allora ambasciatore americano in Italia, George Perkins Marsh, ispiratore dei parchi americani e autore del noto Man and Nature, vi soggiornò per vario tempo e vi morì nel 1882.
Le vicende politiche del Paese che si sono succedute tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 evidenziarono la necessità di creare un grande centro di studi forestali che fosse meno isolato di Vallombrosa, più accessibile agli studenti e in condizioni climatiche meno sfavorevoli. Con L. n. 834 del 1912, concernente provvedimenti per l’istruzione forestale, a Vallombrosa fu istituita una Scuola per Agenti Forestali Graduati e nel 1913 l’Istituto Forestale di Vallombrosa fu trasferito a Firenze nell’antica villa granducale alle Cascine, con il nome di Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale, che il 18 gennaio 1914 venne inaugurato dal Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio Francesco Nitti: la direzione venne affidata ad Arrigo Serpieri, membro del Consiglio superiore delle acque e foreste.
A seguito della fondazione dell’Università di Firenze nel 1924, il Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale fu inglobato dal nuovo Ateneo e trasformato in Istituto Agrario e Forestale, per poi divenire Facoltà di Agraria e Forestale nel 1936. All’interno della facoltà, fin dalla sua istituzione, sono stati attivati i corsi di laurea in Scienze agrarie e in Scienze forestali. Quest’ultimo settore di studi è oggi rappresentato dal Corso di laurea triennale in Scienze forestali e ambientali e dal Corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali della Scuola di Agraria.
Il legame tra i corsi di laurea forestali di Firenze e l’attuale Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa è ancora saldo e attivo. È nella storica foresta di Vallombrosa, oggi gestita dal Raggruppamento biodiversità, Reparto CC Biodiversità Vallombrosa dell’Arma dei Carabinieri, che ogni anno gli studenti forestali svolgono in bosco le esercitazioni didattiche dei diversi insegnamenti, un momento indispensabile per la corretta formazione del laureato in Scienze forestali.
Ai seguenti link è possibile consultare la raccolta fotografica del Corpo reale forestale conservata presso la sede di Agraria di Firenze:
ULTIMO AGGIORNAMENTO
29.12.2023